Nella storia si sono perseguite molte lotte perchè l'infanzia venisse a galla, in un mondo ostile, macchiato dalle guerre e dalla povertà, in cui il bambino sembrava non esistere, non contare, non solo dal punto di vista giuridico, ma anche famigliare: il bambino non era bambino bensì "un adulto in miniatura" che lavorava per contribuire, l'infanzia non esisteva come mondo a sè stante, con proprie esigenze, con propri diritti, con proprie caratteristiche ma solamente in relazione a quello dell'adulto.
Il fatto che il bambino abbia diritto a giocare, ad andare a scuola, a mangiare in modo equilibrato, ad un ambiente sano non è sempre stato scontato come oggi. per questo sono state fatte molte battaglie in nome di un bambino felice e sereno. e come ne sono state fatte perchè ci fossero delle istituzioni volte all'educazione del bambino. il punto della questione è che queste istituzioni sono nate non per il bambino stesso, non per educarlo ma per assisterlo mentre la mamma era a lavorare. io noto che nonostante i grandi passi fatti dalla psicologia, i quali hanno riscontrato nel bambino delle capacità ad apprendere, e dalla padagogia che proclamano l'asilo ndo come istuzione educativa, in cui il bambino impara a stare al mondo,tutto sia rimasto come allora!! molti genitori non portano il bambino al nido perchè non ritenuto importante, oppure lo portano ma solo per necessità di lavoro, per avere un posto dove possano assisterlo... ma dobbiamo renderci conto che il nido con l'assistenza ormai non c'entra più nulla, il nido dev'essere considerato una tappa preparatoria alla scuola dell'infanzia essenziale non un semplice parcheggio...
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