Nella vita e nel piccolo mondo del bambino merita una certa attenzione il processo che struttura tutto il corso della vita infantile: la socializzazione.
quest'ultima si suddivide in due punti: la socializzazione primaria, la quale comprende tutta quella serie di orientamenti e comportamenti appresi nell'ambiente famigliare-domestico.
quella fase in cui il bambino crede che tutto sia possibile.
Egli sviluppa una concezione del tutto positiva della realtà, questo perchè egli pensa che l'unica rappresentazione del mondo sia quella inculcatagli dall'unica autorità vera per il bambino in questa fase: i genitori..
è nella fase successiva che il bambino apprende la vera faccia del mondo che gli sta intorno; nella cosìdetta socializzazione secondaria.egli comincia ad apprendere che la rappresentazione genitoriale non è l'unica, apprende che la vita non è proprio una passeggiata, che nessuno ti regala nulla, capisce che la vita non è fatta solo di piaceri e belle cose ma anche di sopprusi, e ingiustizie.
così il bambino passata la crisi in cui ciò che si è appreso in famiglia si scontra con quello che si acquisisce al di fuori, comincia a vivere in società e a farsi la propria costruzione personale della realtà guardandosi intorno...
quindi abbiamo ben capito che la socializzazione non è solo quella capacità di relazionarsi con l'altro come la intende il senso comune bensì dal punto di vista sociologico tutti quei processi che concorrono all'inserimento nella società dell'individuo soprattutto in chiave educativa.
Quello che io mi domando è è vero tutto questo? nel senso lìindividuo apprende davvero tutte le nozioni che gli possono servire per affrontare la società e i suoi problemi? il ragazzo quando esce dall'ambiente formativo per inserirsi in quello lavorativo è pronto per affrontare autonomamente le sfide della società o apprenderà queste capacità tramite l'esperienza?