"molte persone hanno perso la capacità di stupirsi ancora davanti alle cose del mondo, il gusto dell'esplorare, della scoperta, proprio del fanciullino; ognuno deve riscoprire il fanciullino che è in sè qualche volta"

bambini divertenti

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mercoledì 24 febbraio 2010

l'educatore non è un lavoro da tutti....



quante volte ci sentiamo dire che per fare il nostro lavoro non servono tre anni di specializzazione? oppure che per cambiare dei pannolini non serve una laurea? o addirittura che fare l'educatore è uno dei lavori più semplici che esista? io sento queste cose tutti i giorni e penso: o la gente è stupida e non riflette su quello che dice oppure sta tutto nella nostra società, che non riconosce l'importanza del nostro lavoro. Le due cose si collegano molto perchè alla fine è la società che detta i nostri modi di vivere e di pensare.
molti non si rendono conto che dall'educazione ricevuta dipende poi lo svolgersi della vita futura. quindi se queste persone ora sono quello che sono è proprio merito dell'educazione che hanno ricevuto.
Ciò vi sembra una responsabilità da poco?? vi sembra così semplice educare(dar forma) un individuo perchè possa condurre una vita felice e giusta... è così semplice insegnare a vivere e a farsi strada da soli?
e fare questo è forse più semplice che fare l'ingegnere? che una volta imparate tutte le formule matematiche che ci sono da sapere non deve fare altro che applicarle al lavoro... l'educatore ha le formulette scritte già fatte e pronte per lavorare con un bambino?...
in parole povere l'educatore non è mestiere da tutti, non solo per le competenze scritte nei post precedenti, ma anche perchè chi fa l'educatore è pronto a prendersi la responsabilità della vita di un bambino, è pronto al rischio e alle sfide che l'educazione da ogni giorno, chi è pronto all'imprevisto che l'individuo ci porta ogni giorno...
vorrei soprattutto vedere chi è pronto a svolgere un lavoro in cui ogni tuo gesto, ogni tua parola, e ogni tuo pensiero ha valore per la persona che si sffida completamente a te perchè tu gli insegni a vivere....
tutto questo lo fa anche un genitore starete dicendo... ma chiedete a loro se ciò è facile.. quindi morale della favola; educare non significa solo un paio di date da ricordare in una lezione di storia, o cambiare solo un pannolino (che poi anche questo ha una sua valenza educativa)vuoldire ben altro, insegnare a vivere, a relazionarsi con gli altri, a camminare da soli, a evitare le cattive strade della vita..
a quanto ho capito solo chi se ne occupa, e chi la studia tutto il giorno può capire di cosa parlo... perciò prima di parlare è sempre meglio conoscere di cosa si sta parlando: dell'educazione di un bambino. altrimenti meglio star zitti no?!

martedì 3 novembre 2009

la pedagogia della famiglia... il lavoro al nido



ciao a tutti come avrete visto è da un bel pò di tempo che non scrivo nel mio blog...
beh ora sono tornata perchè voglio dedicare la seconda sezione del mio blog alla professione che molto probabilmente farò dopo la laurea, l'educatrice di nido..
ci interesserremo principalmente di temi che sto affrontando quest'anno(2) molto vicini a questo lavoro; non si tratterà solo di teorie ma anche di consigli pratici per lavorare al nido e a contatto con le famiglie dei bambini che ci troveremo davanti tutti i giorni: parleremo dell'importantissima relazione di paternariato,del colloquio con i genitori, i problemi, le difficoltà di ogni giorno...
e tutto quello che riguarda il lavoro di educatore di nido..
daremo molto spazio soprattutto al rapporto con i genitori, e a quali dispositivi dobbiamo avere perchè questo sia saldo e equilibrato, cosa molto importante per la crescita del bambino, perchè come vedremo quando ci occupiamo di un bambino ci occuppiamo anche dei suoi genitori, il lavoro con i genitori è una componente molto importante affinchè i nostri interventi educativi vadano a buon fine...
perciò tratteremo di educazione famigliare, di pedagogia della famiglia, che ci aiuterà a capire come instaurare una buona relazione di paternariato e come rendere i genitori più consapevoli e aiutarli nel loro compito educativo verso il figlio.