"molte persone hanno perso la capacità di stupirsi ancora davanti alle cose del mondo, il gusto dell'esplorare, della scoperta, proprio del fanciullino; ognuno deve riscoprire il fanciullino che è in sè qualche volta"

bambini divertenti

venerdì 19 dicembre 2008

il bello dell'essere bambini

a quanto pare siamo giunti alla fine di questa bellissima esperienza... vorrei chiudere il mio blog parlandovi del significato dell'essere piccolo, innocente, cappriccioso,testardo insomma, in poche parole: bambino...
quando si è piccoli non solo si può averla vinta su quasi tutto e non essere ritenuti responsabili delle proprie azioni... ma la cosa più bella è che quando si viene al mondo si è spaesati, inesperti, si ha tutto il mondo da scoprire, da sperimentare...
il bambino si stupisce dinnanzi a tutto, guarda ogni cosa con stupore perchè effettivamente osserva il mondo che gli sta intorno per la prima volta. è proprio questa la cosa più bella dell'essere bambino, egli possiede una facoltà che al giorno d'oggi hanno perso in molti dal momento in cui sono diventati adulti, responsabili.. perchè quando si diventa grandi tutto sembra monotono,già visto, noioso, invece il mondo la fuori ha sempre qualcosa di nascosto da scoprire; noi adulti,grandi, studenti, lavoratori invece abbiamo perso il valore della scoperta, non riusciamo più a stupirci, non riusciamo a vedere "più in là del nostro naso", ci fermiamo in superficie, all'apparenza.
il bambino invece trova sempre qualcosa di nuovo in ciò che vede, inventa sempre un ruolo nuovo da dare all'oggetto che tiene in mano...

quindi concludo dicendovi di tenere sempre vivo il fanciullino che è in voi senza vergognarvi, perchè questa è la condizione che ci fa vivere al meglio i nostri giorni grigi e cupi..tenete viva questa voglia di scoprire,e questo lato infantile in ognuno di voi, e non perdetevi nei momenti grigi della vostra vita..

educazione alla diversità

l'italia anni fa poteva essere definita semplicemente come uno stivale, al giorno d'oggi molti definiscono questa come una sorta di mosaico!! un mosaico del quale fanno parte non solo tutti i dialetti possibili immaginabili esistenti all'interno del nostro paese, bensì anche popoli stranieri o chi non ha fissa dimora o una nazionalità(gli zingari sono sempre esistiti, solo che oggi assumono il nome di rom, però al giorno d'oggi la loro presenza è più marcata e più sentita)...per questo motivo l'Italia ai giorni nostri è immersa in un clima non dico razzista, ma di certo non tranquillo...per dirla tutta in questi tempi lo straniero secondo il mio punto di vista non è ben accettato e ancora meno ben visto... colpa dei giornali?i quali non fanno altro che informare sugli omicidi compiuti da rom o arabi?a mio parere sicuramente è anche questo... non possiamo di certo dire di essere in un paese democratico come evidentemente si chiama ma è proprio sempre colpa nostra?degli italiani che sono razzisti?o magari non è che loro si facciano proprio desiderare?(esempio il crocefisso tolto dalle classi per loro desiderio)comunque tralasciando questo in una società come quella di oggi, multietnica, multiculturale a mio parere è neccessario educare il bambino alla convivenza con gli altri ma non solo con quelli della sua nazionalità, ma anche con coloro che ormai fanno parte della realtà di oggi, e che poichè vivono nelle città italiane si troverà ad affrontare e avere rapporti... in questo modo vengono evitati quegli atteggiamenti di razzismo che oggi sembrano consolidarsi sempre più... far capire all'individuo che colui il quale è straniero è un bambino come lui che sorride,pensa, mangia e parla non è da meno da lui, per questo motivo dev'essere trattato come ogni essere umano e non escluso...

giovedì 18 dicembre 2008

l'educazione del bambino:premiare o punire


nell'età tenera il bambino viene coccolato tutti, e considerato sempre irresponsabile delle "marachelle" che combina, questo ormai si sa, lo sanno soprattutto quelle famiglie con due o tre figli, la colpa dei disastri che fa l'ultimo arrivato è sempre dato al più grande o ai più grandi, perchè egli è ritenuto dai genitori piccolo, incapace d'intendere e volere...
o magari quando un bambino di 10 anni ha in mano un gioco il fratellino di 4 anni lo vuole e gli viene subito dato per questo motivo..
ma grazie al cielo poi le cose cambiano, con il passare degli anni il bambino, colui il quale viene considerato il piccolo di casa,comincia a poco a poco ad esssere trattato come tutti gli altri bambini della famiglia, non gliele si danno sempre vinte..
così il piccolo impara anche a perdere, il significato della punizione che spesso ad opera sua veniva inferita al fratello più grande... in alcune situazioni però i genitori non riescono a dire di no al bambino, spesso il bambino quando desidera un gioco un gioco dopo vari pianti viene accontentato, o magari quando vuole la cioccolata piange e i genitori per farlo star buono gliela danno... oppure nelle famiglie ricche il bambino viene di continuo abituato ad avere le proprie soddisfazioni senza alzare un dito perchè alcuni genitori sempre via per lavoro pensano di avere la coscienza apposto perchè non ci sono mai facendo regali sempre più costosi ...
secondo voi cos'è giusto fare? premiarlo sempre per farlo tacere o punirlo quando ha torto o non può avere quella cosa? o forse è giusto farlo sempre contento per la paura (dei genitori) di farlo sentire poco amato e accudito?

martedì 16 dicembre 2008

violenza a scuola:il bambino è aggressivo perchè è cattivo?

ultimamente stiamo assistendo a un fenomeno molto inquietante che prima sembrava estendersi solo nei quartieri poveri e malgradati, o nelle discoteche, nelle piazze ecc ecc:l'aggressività... oggi giorno sembra anche essere presente in quell'istituzione che dovrebbe insegnare agli individui alla pace e alla convivenza pacifica, ai valori dell'altruismo ecc:nella scuola,questo getta non solo le società misere, ma anche quelle ricche in uno stato pietoso. la società di oggi possiamo dire con tutta franchezza "fa schifo" nessuno ha più rispetto di nessuno, nessuno ha più rispetto della vita umana e dei diritti umani... tutti si prendono la libertà di inferire sull'altro per il puro piacere di farlo..
come può crescere un bambino in una società dove la violenza è all'ordine del giorno, dove il bullismo nelle scuole che frequenta è alle stelle... ma perchè il bambino sente l'esigenza di picchiare colui il quale è debole per attirare l'attenzione e per affermarsi?si è sicuramente il frutto dell'insegnamento svolto dai media della società di oggi, nei quali per farsi rispettare l'unico modo sembra la violenza o per il mancato controllo genitoriale.. ma secondo me alcune volte può essere anche un fatto di debolezza dell'individuo, di malessere, di mal stare che non gli permette di vivere con equilibrio la propria vita. perciò secondo il mio punto di vista dietro le azioni aggressive di un bambino non si cela neccessariamente una cattività, ma un problema che egli ha col mondo,o un'ingiustizia che a lui sembra aver fatto la vita, egli vuole manifestare il suo malcontento con la violenza credendo di farsi sentire...con questo non voglio giustificare coloro che vediamo nei video dei telefonini i quali o picchiano un disabile o bruciano le persone o altre barbarie ma soltanto dire che a volte bisogna anche capire ciò che sta dietro all'azione "cattiva" del bambino.. un bambino non nasce cattivo, e ne deliquente c'è sempre un motivo... il bambino quando viene al mondo non sa ciò che è giusto e sbagliato ha bisogno di una guida..

lunedì 15 dicembre 2008

le festività oggi:il Natale

i nostri genitori, i nostri nonni spesso ci dicono che ai loro tempi non avevano tutte le comodità di oggi(anzi nessuna a dir la verità)soprattutto quando ci lamentiamo...
che fosse proprio un male questo? che fosse proprio così negativo avere poco?..prendiamo in considerazione il significato delle festività al giorno d'oggi per spiegarci meglio: il Natale moderno secondo il mio punto di vista è il massimo esempio della perdita di significato tradizionale di una festività... una volta quando non si possedevano tutte le tecnologie di oggi il Natale era un evento in cui il signore è nato, un evento per stare insieme, per festeggiare la nascita di Cristo, non era come adesso il semplice momento in cui bisogna per forza fare dei regali costosi perchè si reca danno alla propria immagine sociale.. capite nella società di oggi quei valori che caratterizzavano il Natale, il vero Natale, quello umile,povero oggi vengono sostituiti con la futilità dei regali,e questo purtroppo viene insegnato anche ai bambini, i quali non aspettano altro che arrivi qualsiasi festività per avere il computer, per avere un videogioco, per avere qualsiasi altro gioco tabto desiderato... è giusto che il bambino cresca e faccia poi crescere i propri figli con questi valori spenti, futili, inutili?e ditemi non ho forse ragione quando dico che il Natale non è altro che business?

venerdì 12 dicembre 2008

l'istruzione primaria:dipende tutto da qui



è neccessario secondo il mio parere che l'istruzione primaria sia efficace, affinchè il bambino possa acquisirla in modo corretto... questo perchè? prima di tutto perchè si chiama primaria e quindi è il primo approccio da parte dell'individuo allo studio e quindi dev'essre insegnato correttamente in modo che egli in futuro non abbia lacune in studi successive e in scuole le quali deciderà di frequentare, in secondo luogo l'istruzione primaria contiene proprio quelle nozioni basilari per poter proseguire in maniera adeguata gli studi successivi.. perchè un ragazzo arriva alle medie senza nemmeno sapere la distinzione tra "a" congiunzione e "ha" verbo avere, questo è il punto principale se si cintinuerà a promuovere bambini con gravi lacune alle elementari questi avranno serie difficoltà man mano che proseguono scuole di livello sempre più elevato nelle quali naturalmente si danno per scontate sempre più conoscenze che si dovrebbe aver acquisito nella tappa precedente del percorso educativo... inoltre queste conoscenze sono neccessarie per vivere nella società di oggi, come può vivere uno senza saper fare di conto adeguatamente, ma soprattutto come può sentirsi?come può vivere?
il problema fondamentale nella scuola di oggi non sta nei licei, nelle università ma nelle scuole elementari, perchè se l'alunno avrà lacune qui avrà lacune ancora più gravi nelle scuole successive, sembra assurdo per alcuni ma è così...

la scuola elementare;non più solo giochi


dopo l'indimenticabile esperienza dell'asilo, fatta di giochi,disegni, canti, dolci ecc ecc il bambino si trova ad affrontare un'altra realtà completamente diversa da quella da cui proviene: la scuola elementare. prima di tutto il bambino nota subito che le attività le quali vengono svolte sono molto differenti, ma soprattutto il modo di vivere nella scuola è diverso....

nella scuola elementare bisogna star seduti e composti, ascoltare ciò che la maestra dice e spiega, per il bambino questo è un cambiamento radicale, perchè prima era abituato essenzialmente a giocare, a muoversi, e gestire come meglio riteneva il proprio tempo.

ora tutto questo non c'è più, nella scuola primaria subentra il "dovere", l'impegno, la fatica nel guadagnarsi bei voti.. anche se nelle prime classi si mantiene un approccio come quello dell'asilo lo stesso il bambino invece di giocare deve imparare a scrivere, a calcolare e a leggere, attività che prima non sosteneva. quindi se alla scuola materna il bambino impara a condividere gli spazi, i giochi con gli altri e esce così dalla condizione di egocentrismo, nella scuola primaria è il momento di passare a un livello più alto, è il momento di imparare il significato del "dovere",delle responsabilità... ora basta giocare e ora di crescere, di conoscere quelle nozioni basilari neccessari per vivere in una società come quella di oggi, di conoscere i valori che una persona deve avere per essere giusta e autonoma..

l'asilo:il mondo a prova di bambino


il primo approccio scolastico del bambino nella sua infanzia è senz'altro l'asilo, un mondo fatto apposta per lui dove egli si sente a casa sua, nella quale può giocare, fare il riposino e i suoi compiti.. insomma descrivendolo così sembrerebbe una specie di istituto messo appositamente alle esigenze del bambino...
ma non è così.. è vero che molti pedagogisti come Herbat, Maria Montessori,le sorelle Agazzi hanno proposto le basi su come organizzare l'asilo (anche se all'epoca non aveva questa nominazione)secondo le esigenze del bambino e i suoi bisogni, cioè hanno proposto una serie di strutture a "prova di bambino", degli spazi adatti al suo livello intellettivo e alle sue esigenze, ma è anche vero che la scuola materna è fatta anche di regole alle quali il bambino deve attenersi per il suo bene quindi la struttuta dell'istituto è organizzata secondo le esigenze del bambino ma all'interno delle attività da svolgere vi sono delle regole, perciò l'asilo non è una semplice "cuccagnia" ma anche un'ambiente in cui il bambino impara anche a rispettare le regole, apprende ciò che non si deve fare e che nella vita ci sono delle norme da rispettare per stare con gli altri e per vivere in società.

giovedì 11 dicembre 2008

gli amici


nella relazione con gli altri il bambino apprende anche cosa sono le regole di convivenza: mi spiego... quando il bambino viene a contatto con gli altri è inevitabile che instauri dei rapporti con i suoi simili, anche perchè l'uomo è un "animale sociale" che ha bisogno degli altri e non può fare a meno di questi per vivere, nel momento in cui egli trova il suo gruppo di amici capisce che per poterci stare deve rispettare delle regole, ad esempio "non devi parlare con lui perchè è cattivo" quindi comprende anche che chi non ha i requisiti richiesti da questo gruppo viene emarginato, quindi impara anche a sue spese a volte cosa significa essere escluso, solo...
"se non faccio questo non mi vogliono più" e resto solo...
il bambino poi impara in fretta chi sono i più forti e i più deboli e si mette dalla parte dei più forti, di coloro che sopravalgono sugli altri perchè nella società di oggi l'importante è essere forti, non avere ostacoli, chi è forte viene accettato chi è debole e non ha coraggio, chi è pauroso non ha posto... questo il bambino lo apprende subito appena viene a contatto con gli altri; che esistono due mondi i più forti e i più deboli..

il bambino e gli altri

tutti sappiamo che prima o poi arriva il momento del distacco dal papà o dalla mamma, la tipica tragedia greca della maggior parte dei bambini al primo giorno d'asilo... nel primo periodo il bambino la prende come una cattiveria da parte della mamma e allora o non gli parla più o non gli racconta più nulla... poi però il bambino impara a non pensare più al tipico "voglio la mamma", impara ad occupare il proprio tempo stando con gli altri.
alcuni studi hanno dimostrato che durante questa relazione il bambino abbandona il suo egocentrismo, e comincia a comprendere i sentimenti dell'altro... comprende il dolore, la gioia e in contemporanea impara a star vicino al suo compagno, a condividere questi sentimenti con l'amico, quindi impara a stare insieme, impara il significato dell'amicizia, dell'avere un amico ma soprattutto apprende che non esistono solo i genitori al mondo,che non sono gli unici che possono provare affetto per lui, e prendersi confidenza...soprattutto egli comprendendo il dolore impara anche a far del male o a far del bene, comprende cosa significa provare questi sentimenti e ahimè a volte impara anche a sfruttarli a suo vantaggio..

mercoledì 10 dicembre 2008

la figura di attacamento

appena viene al mondo il bambino vede come prima persona la mamma di solito, e quindi sarà la figura la quale costui seguirà e si nutrirà, e potrà soddisfare tutte le sue esigenze: di amore, di affetto, di coccole ecc ecc...
la mamma diventa così la figura a cui il bambino tiene. una figura sulla quale può contare in qualsiasi momento, una figura di sostegno, di affetto...e della quale è molto geloso,perchè quest'ultima è il frutto del suo desiderio, dei suoi bisogni, e questi benefici devono essere solo suoi... a volte egli è persino geloso del padre, e per questo motivo cerca di imitare quest'ultimo per piacere alla mamma...
alcuni studi sull'imprinting però, in particolare quelli di Lorenz,hanno dimostrato che non necessariamente la figura di attaccamento dev'essere la mamma la quale noi tutti conosciamo: viso dolce, piacevole,una parsona affettuosa...ma può essere anche o un oggetto o un animale che il soggetto vede alla nascita.
Lorenz dimostrò questo sostituendosi nel momento della nascita di alcuni anatroccoli alla madre e notò che i piccoli lo seguivano anche se non era la loro madre effettiva...
naturalmente non si tratta solo di una semplice vista la madre o qualsiasi altra figura deve anche nutrirli, coccolarli, sostenerli durante il loro sviluppo... solo così allora i piccoli si fideranno.

martedì 9 dicembre 2008

il bambino...un bravo attore




il bambino, come abbiamo già affermato in un post precedente,nel momento in cui viene al mondo per lui è tutto nuovo, è tutto da scoprire....come ogni essere umano il bambino ha bisogno di modelli per orientarsi nella società in cui si trova ad essere, per capire ciò che è giusto fare e ciò che non lo è, per comprendere le regole da seguire per poter vivere nel contesto nel quale si trova a vivere...
di solito le prime persone che fungono da modelli imitativi sono i genitori,prime figure di riferimento.
il bambino imita ciò che vede,sente, apprende ciò che i genitori fanno, perchè egli trovandosi in un luogo sconosciuto dove non è mai stato non può fare altro che sperimentare imitando le soluzioni degli altri attorno a lui. per questo motivo il bambino in tenera età è un bravo attore perchè è in grado di imitare l'adulto il quale funge come da soluzione-consiglio per risolvere i problemi che gli si presentano. se il bambino vi vede spegnere e accendere la luce con l'interrutore a sua volta lo farà pure lui...
allora io mi chiedo è giusto a quest'età che i bambini,avendo una mente facilmente condizionabile e essendo dei bravi imitatori,vedano film di ogni genere senza una guida adulta o giochino con videogiochi inerenti alla lotta e al combattimento?

venerdì 5 dicembre 2008

la scuola crea dislessici?



come sappiamo la scuola al giorno d'oggi è in crisi.. ma non solo dal punto di vista economico come vogliono far credere i giornali, e i media.. io che sono una studente e ho anche dei fratelli i quali lo sono ne vedo di tutti colori, riscontro un'incompetenza che fa fin paura... cioè un bambino arriva a casa con i compiti da fare, non solo non sapendo e non avendo capito cosa deve fare ma senza uno straccio di regola o spiegazione sul quaderno... colpa solo della pigrizia dei figli?
o magari bambini della scuola secondaria che non sanno ancora esprimersi in modo corretto o addiritura scrivere..
posso capire che a volte il bambino non s'interessi alle lezioni ma non fino al punto da non sapere come si scrive acqua da non sapere che la lana viene dalla pecora..
purtroppo ad alcuni docenti interessa o finire solamente il programma in tempo per la loro stima di cui godono o si occupano solo dei più bravi, però promuovono lo stesso tutta la classe...
poi i metodi d'apprendimento sono da mettersi le mani nei capelli! com'è possibile che nel 2008 un ragazzo al liceo o all'università non sappia scrivere ed esprimersi perchè la maestra alle elementari quando faceva le frasi non metteva un straccio di disegno seguito dalla parolao magari manco le faceva o non faceva fare testi o riassunti, o magari li dava per scontati ai bambini da fare da soli senza spiegare come si fà...e dopo queste situazioni i bamboccioni e ignoranti siamo noi... perchè siamo pigri...quando ai giorni nostri sembra che la dislessia nei bambini sia diventata di questi tempi..
posso capire che magari il bambino non sta sempre attento in classe ma fino a questo punto?è sempre proprio solo colpa nostra?

giovedì 4 dicembre 2008

il pensiero irreversibile infantile




come abbiamo già detto in post precedenti il bambino in tenera età risulta fortemente egocentrico....
questa caratteristica tipica infantile provoca un'altra caratteristica molto importante del bambino egli non riesce ad avere un pensiero reversibile... nel senso egli sa di avere una sorella ma non sa dirti che sua sorella ha un fratello... questo perchè non sa mettersi nei panni dell'altro ancora quindi non è a conoscenza dello stato emotivo e sociale degli individui al di fuori di lui, egli pensa solo per se stesso... questa non è cattiveria o egoismo del bambino... e semplicemente il "non sapere come si fa"perchè il bambino dal momkento in cui viene al mondo dev'essere introdotto e accompagnato nel mondo di cui viene a far parte.

la memoria infantile..


come molti si saranno accorti la memoria del bambino è molto diversa dalla nostra....

come mai quando chiediamo a un bambino che cos'ha fatto a scuola due giorni fa a fatica lo ricorda?perchè il bambino non ricorda ciò che ha studiato tempo fà?perchè il bambino piccolo in età tenera difficilmente ricorda un'azione passata.... egli risulta attratto dal presente... da esperienze sempre nuove.... il bambino è venuto al mondo ignorante delle cose che lo circondano... è come se si fosse svegliato in un lettino per la prima volta... avesse aperto gli occhi e guardato il mondo per la prima volta...

per questi motivi il bambino non potrà mai avere un ricordo efficace assistendo a semplici lezioni parlate bensì ci vuole un'aggiunta artistica all'apprendimento; nel senso bisogna lavorare per immagini,disegni, parole con disegni, imitazioni di un'oggetto di una parola attività che sembrino quasi un gioco per il bambino.... che lo rendano quindi partecipe non estraneo all'argomento...

martedì 2 dicembre 2008

la dislessia

uno dei disturbi più diffusi nelle nostre società è quella patologia con la quale si trovano a fare i conti molti bambini ai giorni nostri:la dislessia....
esistono due forme di dislessia: quella riguardante il linguaggio, quindi il bambino ha difficoltà nell'esprimersi per un fattore puramente lessicale, la seconda forma è quella più grave, cioè quella che colpisce non solo il linguaggio ma anche le capacità intellettive;l'individuo affetto da questo tipo di dislessia non riesce collegare in modo appropriato l'emisfero destro del cervello con quello sinistro e per questo motivo presenta molti disturbi: l'incapacità di collegare concetti semplici, oggetti, di collegamento tra un oggetto e una parola,l'incapacità di svolgere al meglio i compiti scolastici, l'incapacità nel risolvere problemi con la soluzione che per un individuo non-affetto è immediata, lentezza nel ragionamento rispetto a bambini della sua età, difficoltà a leggere e a scrivere bene letture o parole semplici ecc ecc..
inoltre questa "disfunzione" cognitiva risulta anche invisibile, perchè?.
molte volte è difficile pensare che dietro all'incapacità da parte del figlio di risolvere i compiti assegnati vi sia un disturbo di questo livello, si preferisce attribuire la causa alla poca attenzione da parte del figlio, quindi alla capacità di ascolto del soggetto o al mancato interesse per quell'argomento... si preferisce pensare che tutto sia dovuto alla pigrizia del bambino... non è da farne una colpa di tutto ciò però perchè non è immediato l'accorgersi di un grave disturbo come questo non solo perchè è poco visibile ma anche perchè tanti genitori vogliono molto bene ai loro figli e pensano al meglio per loro e prima di arrivare a dire una cosa di questo tipo preferiscono pensare che il loro figlio sia sano e non dargli un dolore così grande... e magari se ne rendono conto poi..
è cattiveria questa?è mancata attenzione?è egoismo? secondo me no.... la vera cattiveria è quella di genitori che per orgoglio o pregiudizio della società non pensano al bene del figlio ma al loro, alla loro faccia da salvaguardare.. che ne pensate voi?

lunedì 1 dicembre 2008

la lettura



fin dai tempi antichi la lettura e sempre stata considerata un'attività benevola per l'animo infantile, un'attività che recava all'individuo benessere, rilassamento, divertimento.....
basti pensare agli antichi greci...
ai giorni nostri la lettura è ritenuta un dovere un compito, da svogersi durante la scuola o i compiti dalla maggior parte dei bambini... colpa della società ultratecnologica moderna?colpa dei genitori?colpa dei media che insegnano al bambino che se non ha quel gioco non è parte del suo mondo?è da meno dei suoi compagni?se non giochi con i videogiochi del momento sei strano, sei diverso?perchè l'attività letteraria al giorno d'oggi sembra non essere di questo mondo?perchè sembra appartenere a un'era molto lontana dalla nostra? dove i bambini già in tenera età leggevano classici di ogni genere per fortificare lo spirito(insostenibile oggi).
molti non sanno che il bambino è un bravo attore imita ciò che legge, ciò che sente, ciò che vede...
perchè non metterlo davanti a quei personaggi buoni,generosi,giusti che non gli farebbero che bene?invece dei soliti robot spaziali, mostri, superuomini ecc ecc... che sia tutto il frutto di questa ignoranza generale?

il bambino e i media.


tutti sappiamo che i bambini impazziscono per i giocattoli e alla loro vista....
naturalmente le pubblicità televisive mediatiche giocano non solo su questo fatto ma sulla psiche malleabile del bambino piccolo.... accrescono sempre più il loro desiderio finchè il bambino sente di averne bisogno, di doverlo avere per essere come gli altri...
per questo motivo molti bambini insistono e piangono davanti ai loro genitori per avere quel gioco.... molti dei genitori cedono secondo alcune ricerche recenti.
ma in questo modo non si fà altro che arrecare danno al bambino? la società capitalistica agendo in tal modo non "produce" semplicemente degli individui viziaetelli senza nessun senso del limite? non si formano dei soggetti che non in un futuro non sapranno distinguere tra beni futili e quelli davvero importanti? i genitori perchè cedono così facilmente?sarà per mancanza di man forte?